Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, stamane ha incontrato Walter Cainelli, presidente del Soccorso alpino e speleologico del Trentino, per discutere dell’operatività del corpo provinciale e delle prospettive a breve e medio periodo. Al colloquio era presente anche il dirigente generale Raffaele De Col, del Dipartimento Protezioni civile, foreste e fauna.
“La pandemia ha rappresentato un momento difficile che ha riguardato tutti noi e siamo riusciti a superarlo grazie anche all’impegno di associazioni e volontari che hanno prestato il proprio impegno e il proprio tempo a favore della comunità. Oggi guardiamo con speranza alla riapertura e, in particolare, alla nuova stagione turistica. La sicurezza in montagna, non solo dei turisti ma anche di residenti, passa attraverso una realtà importante qual è il Soccorso alpino e speleologico trentino, che rappresenta un’eccellenza italiana”.
Nel 2020, il Soccorso alpino e speleologico del Trentino ha effettuato più di 1.200 interventi in ambiente montano o impervio per prestare soccorso a 1.283 persone. A questi si aggiungono 166 operazioni di Protezione civile, di cui 157 uscite degli operatori durante la prima fase del lockdown – da marzo a maggio 2020 – per consegnare a domicilio presidi sanitari individuali e pacchi viveri, in collaborazione con le altre realtà della Protezione Civile, 4 interventi per calamità naturali e 5 interventi di supporto veterinario. Nonostante le restrizioni dello scorso anno e nei primi mesi del 2021, il numero di interventi in ambiente montano nel 2020 è aumentato di 73 unità rispetto al 2019, anno in cui gli interventi sono stati 1.148.
Nella graduatoria delle attività svolte dalle persone per le quali è stato necessario l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino la più rilevante è l’escursionismo con il 54% (690 persone soccorse), seguita dalla mountain bike per l’11% (138 persone soccorse), l’alpinismo per il 5% (68 persone soccorse), le ferrate per il 4% (53 persone soccorse), ricerca funghi per il 4% (46 persone soccorse) e scialpinismo per il 3% (36 persone soccorse). Si segnalano, inoltre, 9 interventi in valanga (5 persone soccorse), 2 interventi del gruppo tecnico forre e 2 interventi del gruppo speleologico. Le operazioni di ricerca di persone disperse sono state 78 mentre il numero delle false chiamate 23.
Durante il lockdown, i corpo si è distinto nell’attività di consegna a domicilio di presidi sanitari e pacchi viveri, in collaborazione con gli altri enti della Protezione Civile.
Fonte: Ufficio stampa PAT